“Return To Home” una feature straordinaria
Return To Home o RTH è una funzione che si trova nella maggior parte dei droni professionali e consumer ed è quella che, in determinate situazioni, fa sì che il drone ritorni ed atterri autonomamente al punto da dove è decollato.
Si scaricano le batterie mentre il drone è distante da noi? Avete perso il contatto radio con il drone? Lo avete perso di vista e non sapete come pilotarlo per portarlo a casa? Niente paura, ci pensa il drone, prende il controllo di se stesso e torna a casa scegliendo la via più breve e sicura.
E’ una feature che oramai hanno quasi tutti i droni equipaggiati con GPS, immagazzinano le coordinate del punto di partenza e fanno ritorno a quel punto in caso di emergenza o semplicemente premendo il tasto RTH sulla console.
Ma cosa succede se nella strada del ritorno c’è un ostacolo all’altezza del volo? Se il drone non ha un sistema di “avoidance” e cioè un sistema che gli permette di aggirare automaticamente gli ostacoli (pochi ce l’hanno) la collisione sarà inevitabile.
SNAPTAIN SP500 piccolo drone con RTH
Per questo che i droni che hanno la funzione RTH danno la possibilità di stabilire quale sarà l’altezza di volo nel tragitto di ritorno. L’utente deve inserire questo valore di altezza tenendo presente quale potrebbe essere l’altezza massima degli ostacoli che si possono interporre tra il drone e la sua base.
Quando scatta il RTH il drone per prima cosa si alza in verticale fino alla altezza stabilita e poi si dirige in linea retta alla base evitando così eventuali ostacoli. Si raccomanda sempre di non inserire valori di altezza molto elevati in quanto in caso di scarsa batteria il drone ne dovrà consumare per raggiungere l’altezza prestabilita peggiorando l’autonomia totale. Il consiglio è quello di inserire l’altezza minima indispensabile.
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