2021 – verso un regolamento unico

La normativa che entrerà in vigore dal 2021 sarà di competenza EASA (European Aviation Safety Agency) e non più di ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile)

Questo passaggio, se non altro, renderà più stabile il mercato e soprattutto renderà le attività interscambiabili a livello europeo. I dettagli li trovate qui.

Fino ad oggi è stata l ENAC, l’ente nazionale italiano, a regolamentare l’utilizzo dei droni per uso professionale o dilettantistico in Italia. In realtà è stato lo stesso approccio adottato da tutti i paesi e cioè dal momento che ogni paese aveva già un ente che regolamentava l’utilizzo dello spazio aereo, era normale fosse lui a occuparsi di regolamentare l’utilizzo dei droni. Così l’italia ha dettato le sue regole, la Francia altre simili, la Germania pure ecc. Comunque erano norme valide solo all’interno del singolo paese, non era possibile l’intercambiabilità delle operazioni.

Se vi chiedete perché serve una normativa la risposta è solo una: i droni possono causare danni a persone o cose, in altre parole: i droni cadono 🙂

La normativa ha navigato a vista (è il caso di dirlo) e cioè la diffusione dei droni ha colto di sorpresa tutti e di conseguenza dal 2013 sono nate e abolite decine di regole, con più o meno senso, ma i droni e le loro applicazioni sono sempre andate più veloci della normativa facendo che fosse perennemente inadeguata.

La normativa inadeguata e soprattutto incerta ha bloccato lo sviluppo organico di aziende e professionisti. Il mercato non si è sviluppato come gli analisti prevedevano ne 2013, il rischio che la normativa rendesse inoperabile una iniziativa era troppo alto. Tutto si è ridimensionato, i fotografi si sono  rassegnati, molte aziende hanno tolto la voce “servizi con i droni” dal loro paniere di servizi e poche altre si sono sviluppate. 

I droni sono passati dal aprire nuovi mercati ad essere una nicchia all’interno di altri mercati, fotografia, fotogrammetria, sicurezza.

Per non parlare delle aziende produttrici di droni, non avendo un mercato uniforme di riferimento (dal punto di vista normativo)  non potevano investire ne pianificare. Pensate ai danni che ha fatto la normativa quando dopo aver annunciato che si potevano far volare droni al sotto dei 300 grammi 

Gli Stati Uniti a quel tempo erano stati più drastici, hanno totalmente vietato l’utilizzo dei droni in luoghi pubblici dandosi 5 anni di tempo per studiare una normativa che potesse regolamentare il loro utilizzo sia dilettantistico che amatoriale. Ne sono usciti con una complessa normativa (oltre 300 pagine) ancora in corso di attuazione. Hanno comunque fatto un gigantesco lavoro di analisi che, in parte, andremo a condividere con la nuova normativa EASA. Leggi qui

9 thoughts on “2021 – verso un regolamento unico

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